Il Silenzio Dei Rapiti by Jeffery Deaver

Il Silenzio Dei Rapiti by Jeffery Deaver

autore:Jeffery Deaver [Deaver, Jeffery]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Suspense & Thrillers
pubblicato: 1995-02-07T21:00:00+00:00


Frances impallidì. «Non lo farebbe mai.»

«Oh, certo che sì», intervenne Angie. «Il fuoco. Il suo nuovo giocattolo.»

«Maledizione», borbottò Potter. Questo praticamente eliminava la possibilità di un intervento dell'SSO. L'unica concessione di LeBow all'orrore di quella rivelazione fu una breve pausa prima che ricominciasse a digitare una sommaria descrizione del rudimentale dispositivo incendiario.

Potter si recò al furgone, chiamò fuori Budd e poi fece cenno a Stillwell di raggiungerlo. Poi disse a entrambi: «C'è una trappola calda pronta a scattare nella stanza degli ostaggi...»

«Calda?» domandò Budd.

«Innescata», proseguì Potter. «Non dobbiamo dargli il minimo pretesto per farla scattare. Non dovrà esserci assolutamente nessuna azione che possa essere interpretata come offensiva. Controllate accuratamente. Tutte le armi senza colpo in canna.»

«Sissignore», rispose Stillwell.

Quindi Potter ritornò dalle bambine e domandò a Shannon se c'era qualcos'altro che riusciva a ricordare dei tre uomini e di ciò che facevano dentro il mattatoio.

«Guardano la televisione», tradusse Frances. «Camminano in giro. Mangiano. Parlano. Sono molto rilassati.»

Rilassati. Jocylyn aveva detto la stessa cosa. Be', quella era la prima volta che gli capitava, in una situazione del genere.

«Avete visto i loro attrezzi?»

Shannon annuì.

«Li hanno usati?»

«No.»

«Ti ricordi quali attrezzi hanno, che tipo di attrezzi sono?»

La bambina scosse la testa in segno di diniego.

«Siete in grado di dire di che cosa parlano?» domandò Potter.

«No», spiegò Frances senza attendere la risposta. «Nessuna di loro due è in grado di leggere le labbra.»

«Vi controllano sempre?» domandò Angie.

«Molto. Mette paura. Lui.» Shannon stava indicando Handy. Kielle si allungò in avanti con ferocia e afferrò la fotografia. La strappò e gesticolò con violenza.

«Dice che odia Melanie. Avrebbe potuto ucciderlo. Invece adesso lui è ancora vivo per uccidere altre persone. Dice che non le sarebbe importato nulla di morire. Ma Melanie è una codarda e lei la odia.»

Come aveva fatto con Jocylyn, Potter strinse con calore la mano alle bambine e le ringraziò. Shannon sorrise; Kielle no, ma la sua stretta di mano fu forte, decisa e sicura di sé. Quindi le mandò via, accompagnate da un poliziotto, a incontrare i loro genitori al motel di Crow Ridge. Conferì con Angie per qualche minuto, quindi tornò dentro il furgone. La donna lo seguì.

Potter si stropicciò gli occhi, si appoggiò allo schienale della poltroncina e prese la tazza di caffè disgustoso che Derek gli aveva posato sulla scrivania. «Non capisco», esclamò, rivolto a nessuno in particolare.

«Che cosa?» domandò Budd.

«Un ostaggio è fuggito e lui è furioso. Questa parte la capisco benissimo. Ma non sembra arrabbiato per aver perso un pezzo della sua merce di scambio. È furioso per qualche altro motivo.» Guardò dalla parte opposta del furgone. «Angie? La nostra psicologa? Hai qualche idea?»

La donna organizzò i propri pensieri, quindi disse: «Sono convinta che ciò che per Handy è più importante sia il controllo. Dice di aver ucciso delle persone perché non avevano fatto ciò che lui voleva. L'ho già sentita, questa. La cassiera di una drogheria non ha messo i soldi nella borsa del rapinatore alla svelta come lui voleva, quindi è lei a essere colpevole di un'offesa, non lui.



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